La tiroide gioca un ruolo chiave nel funzionamento di tutto il corpo. Efficienza ormonale, corretto metabolismo, frequenza cardiaca, umore e condizione della pelle dipendono da questa ghiandola endocrina. Quando la tiroide si ammala, gli effetti si fanno sentire nel funzionamento di quasi tutti gli organi. Purtroppo, a volte questo importante organo fallisce, e una delle malattie più comuni che lo colpiscono è la tiroidite di Hashimoto.
Indice
Che cos’è la tiroidite di Hashimoto?
Conosciuta anche come infiammazione cronica della tiroide linfocitaria, fu descritta per la prima volta all’inizio del XX secolo da un medico giapponese e da cui prese il suo nome. Si tratta di una malattia autoimmune, il che significa che a causa di disturbi il sistema immunitario distrugge le proprie cellule, con conseguente ipotiroidismo. Altre malattie autoimmuni, includono il diabete di tipo 1, durante il quale vengono danneggiate le cellule pancreatiche responsabili della produzione di insulina, sclerosi multipla, lupus o la malattia di Basedow.
La tiroidite di Hashimoto è di solito progressiva – l’ipotiroidismo aumenta e spesso è associato a cambiamenti nelle dimensioni della tiroide, di solito riguarda il suo ingrandimento. A volte, tuttavia, la malattia non si allarga, e si osservano anche remissioni, cioè diminuzione dei processi infiammatori e diminuzione degli anticorpi. Quest’ultimo caso si verifica di solito quando la malattia è stata legata a fattori ambientali. Questa malattia colpisce più spesso le donne dopo i 40 anni.
Tiroidite di Hashimoto – sintomi
I sintomi della tiroidite linfocitaria possono essere molto diversi e, soprattutto nella prima fase, possono non manifestarsi affatto. Inoltre, se compaiono alcuni sintomi, essi sono dovuti all’ipotiroidismo piuttosto che alla malattia di Hashimoto stessa. Una diagnosi corretta è possibile da affermare solo dopo che sono stati effettuati test di laboratorio specialistici, compresa la concentrazione di anticorpi aTPO. Vengono utilizzati anche esami ecografici e istopatologici.
A cosa dovremmo prestare particolare attenzione?
Se siamo accompagnati da sintomi come:
- sensazione di stanchezza e debolezza, sonnolenza e apatia croniche;
- problemi di concentrazione, rallentamento motorio e mentale;
- instabilità emotiva, tendenza alla depressione;
- aumento ingiustificato del peso;
- costante sensazione di freddo;
- disturbi mestruali;
- problemi della pelle e dei capelli (pelle pallida e secca, capelli fragili e cadenti);
- ingrossamento della tiroide, gonfiore del viso o del collo;
dovremmo sicuramente chiedere il parere di un medico. Questi fenomeni indicano molto spesso problemi alla tiroide. Inoltre, l’ipotiroidismo causato dalla tiroidite di Hashimoto può causare ipertrofia cardiaca con conseguente insufficienza circolatoria, accumulo di liquido nel sacco pericardico o nella cavità addominale, problemi respiratori, debolezza muscolare, problemi digestivi, alterazioni della mucosa gastrica, disturbi mestruali, debolezza o perdita dell’udito.
Tiroidite di Hashimoto – trattamento
Dopo i necessari esami ormonali e diagnosi finale, vengono trattati gli effetti della malattia, cioè l’ipotiroidismo, poiché non esiste un trattamento efficace per la malattia di Hashimoto. La terapia consiste nella somministrazione di ormoni tiroidei, che includono principalmente farmaci a base di levotiroxina, una sostanza sintetica che imita gli ormoni tiroidei, conduzione di uno stile di vita sano, una corretta alimentazione, e l’alleviamento dei sintomi dell’ipotiroidismo.
In caso di problemi lievi alla tiroide, che non richiedono un intervento medico, si può ricorrere a integratori alimentari che sostengono la salute della tiroide e migliorano il suo funzionamento. Uno di questi è, ad esempio Thyrolin, che contiene una composizione di ingredienti vegetali, vitamine e minerali, che non solo supporta la tiroide, ma rafforza l’organismo, ripristina l’equilibrio ormonale e migliora il metabolismo.
Tiroidite di Hashimoto – dieta da seguire
La dieta è essenziale per alleviare i sintomi e persino le remissioni di malattia, tanto più che, come è stato scientificamente provato, la maggior parte delle malattie hanno la loro origine nell’intestino. Inoltre, sono proprio i disturbi intestinali la causa più probabile di malattie autoimmuni, poiché la mucosa dell’intestino contiene circa l’80% delle cellule del sistema immunitario.
Allora, cosa dovrebbero mangiare le persone con tiroidite linfocitaria cronica?
Prima di tutto, prodotti ricchi di fibre. Nel caso di questa malattia, l’intestino lavora più lentamente, mentre la fibra stimola la loro peristalsi, elimina le tossine dall’organismo, aumenta la sensazione di sazietà. Questa sostanza estremamente utile si trova in prodotti integrali, barbabietole, carote e altre verdure, mele, banane e altri frutti, soprattutto quelli a basso contenuto di zucchero.
Al secondo posto, le proteine, ma non in tutte le sue forme. Sono consigliati carne, uova, pesce, frutti di mare, legumi, formaggi caprini e di pecora. Tuttavia, il latte vaccino e i prodotti lattiero-caseari andrebbero piuttosto evitati, soprattutto perché la malattia di Hashimoto è spesso accompagnata da intolleranza al lattosio.
In terzo luogo, i carboidrati buoni, cioe’ non cosiddetti zuccheri semplici, che si trovano nei dolci come le caramelle o le barrette, ma carboidrati complessi, che sono forniti da semole, riso, patate, pasta, legumi o altre verdure e frutta.
Cosa bisogna evitare?
Si raccomanda di limitare il consumo della cosidetta verdura crucifera come: cavoli, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori, broccoli, cavoli ricci, ravanelli, miglio, noci. Essi contengono composti chimici che legano lo iodio. Quando si tratta di queste verdure, bisogna cuocerle in una pentola aperta, cosi le sostanze nocive evaporano.
La soia e gli alimenti che la contengono, compresi i salumi pronti, dovrebbero essere evitati, in quanto la soia ha un effetto negativo sulla tiroide malata.
In caso di intolleranza al lattosio, non utilizzare latte o prodotti lattiero-caseari; in caso di intolleranza al glutine, eliminare tutti i prodotti a base di cereali dal menu.
Escludiamo definitivamente gli alimenti altamente trasformati, l’alcool, il caffè forte e il tè, riduciamo al minimo lo zucchero o addirittura lo sostituiamo con un dolcificante, evitiamo i dolciumi.
In generale, la dieta nella malattia di Hashimoto dovrebbe essere varia, il menu dovrebbe essere ricco di sostanze nutritive, ma allo stesso tempo dovrebbe alleviare i stati infiammatori senza causare complicazioni digestive. La dieta più consigliata sembra essere la dieta mediterranea, a base di verdure, frutta, pesce e crostacei, olio e acqua di buona qualità.
3 comments
Giusto giusto sono tornata dal dottore con la diagnosi – Hashimoto. A dire la verita’ sono terrorizzata, dall’atra parte pero’ sono contenta di conoscere la causa del mio malessere e aumento di peso. Ho ricevuto una cura farmacologica e una dieta da seguire. Ma questo mi aiutera’?
Ti aiutera’. Ho seguito la dieta e trattamento farmacologico e sono stati d’aiuto. La malattia non e’ molto pesante, basta prendersi cura di se stessi.
Sono d’accordo, Hashimoto non e’ cosi terribile come viene descritta. Mantengo uno sano stile di vita, che mi aiuta molto – dieta, integratori per la tiroide, attivita’, assenza dello stress. I sintomi sono scomparsi per ora.